La nostra serie di sette chakra culmina con Sahasrāra, il chakra della corona. Il settimo chakra rappresenta la trascendenza, l'unità e connection il raggiungimento del divino.
Sulla corona della testa si trova Sahasrāra, il settimo chakra, che rappresenta il risveglio spirituale e l'unione con il divino.
Significato e simbolismo
Sahasrāra significa "mille", spesso rappresentato come un loto dai mille petali. Simboleggia la trascendenza, la beatitudine e connection la coscienza universale.
Nella tradizione yogica, il chakra della corona è anche considerato il luogo di incontro tra l'energia kuṇḍalinī, la sottile forza vitale che sale attraverso i chakra, e la pura coscienza. Quando è risvegliato, Sahasrāra è la sede dell'unione spirituale, dove i confini del sé si dissolvono nell'infinito.
Elemento e fisico Connection
Più che un singolo elemento, Sahasrāra rappresenta la coscienza pura stessa. Ci connette all'infinito e all'aldilà.
Segni di equilibrio
- Pace e tranquillità profonde
- Chiarezza
- Senso di appartenenza a qualcosa di più grande
Segni di squilibrio
- L'iperattività può portare alla dissociazione spirituale o al distacco dalla realtà.
- La sottoattività può portare cinismo, solitudine o disconnessione.
Pratiche per equilibrare il Chakra della Corona
- Trascorrere del tempo in silenzio e in meditazione
- Impegnarsi nella preghiera contemplativa o nella riflessione
- Esplorare asana ristoratrici come Śavāsana (posizione del cadavere) o Viparīta Karani(gambe al muro) per indurre la quiete e gli stati meditativi.
- Praticare Santosha (contentezza) come niyama.
- Meditare con il mantra "Om"
Vinyasa delicato per coltivare Presence
Riflessione conclusiva
Sahasrāra è la porta della trascendenza, il tranquillo promemoria del fatto che si è già parte di qualcosa di infinito. Come culmine del viaggio dei chakra, completa l'arco che inizia con il radicamento alla radice e sale attraverso l'equilibrio, la forza e l'espressione, prima di aprirsi alla completezza.
Esplorare i chakra non significa raggiungere una destinazione finale, ma piuttosto coltivare la consapevolezza lungo il percorso. Ogni centro offre la propria saggezza; insieme, formano una mappa per l'integrazione di corpo, mente e spirito. Che questo quadro vi sostenga nel ricordare il vostro connection verso se stessi, verso gli altri e verso la vastità dell'aldilà.
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Riflettori puntati sui collaboratori:
Harpinder Kaur Mann, RYT-500 (lei/lui), è un'insegnante di yoga informata sui traumi, educatrice alla mindfulness e autrice di Liberating Yoga: From Appropriation to Healing. Radicata nel suo lignaggio sikh del Punjab, in India, e residente a Los Angeles, ha oltre dieci anni di esperienza nell'insegnamento dello yoga come pratica di guarigione, liberazione e connection. Harpinder è la cofondatrice del Womxn of Color Summit e una delle principali sostenitrici della decolonizzazione dello yoga, della promozione dell'accessibilità e del rispetto delle origini dello yoga. Per saperne di più: www.harpindermann.com.
